Tempo di tromboplastina parziale

Test di coagulazione

I test di coagulazione sono analisi di laboratorio volti al monitoraggio dell’attività di coagulazione del sangue, cioè il processo di arresto di una emorragia che si innesca a causa di una ferita (più o meno grave). E’ quindi un processo naturale che si verifica nel sangue di ogni individuo. La protrombina, una proteina presente nel sangue, si attiva e porta alla formazione del coagulo, che ha la funzione di arrestare o limitare la perdita di sangue. Se la lesione è lieve, non sempre è necessario l’intervento delle proteine, ma è sufficiente l’attività delle piastrine, che bloccano da subito la fuoriuscita di sangue. Infatti, dopo una ferita che comporta una lesione della parete vascolare, si forma il cosiddetto “tappo emostatico” ad opera delle piastrine, che sono le prime ad accorrere sulla lesione per tamponare la fuoriuscita di sangue. Contemporaneamente, se necessario perché la ferita è più estesa, vengono attivati i fattori della coagulazione, cioè l’arrivo delle proteine per rinforzare il “tappo emostatico” fino alla trasformazione del fibrinogeno (un’altra proteina della coagulazione) in fibrina ad opera della protrombina. La fibrina stabilizza il “tappo emostatico” consolidando in modo definitivo il coagulo formatosi nella zona lesionata. Successivamente viene attivata la fibrinolisi, che ha il compito di sciogliere il coagulo, che viene così riassorbito, e, con­temporaneamente, di avviare il processo di riparazione della ferita, al termi­ne del quale si ricostituisce la parete con la sua normale struttura.

I principali esami di laboratorio per lo studio dell’attività di coagulazione del sangue, quindi, sono:

– Il tempo di protrombina (o attività protrombinica) chiamato anche PT

– Il tempo di tromboplastina parziale chiamato anche PTT

Il fibrinogeno.

Inoltre, anche se non fanno parte dell’attività di coagulazione del sangue, anche le piastrine intervengono nel processo di arresto di una fuoriuscita di sangue, quindi, altri due esami risultano utili al medico per avere una visione globale di questo processo e sono:

Il conteggio delle piastrine

Il tempo di emorragia (o tempo di stillicidio).

Perché si eseguono?

I test della coagulazione vengono consigliati dal medico quando una per­sona deve sottoporsi ad un intervento chirurgico o vuole semplicemente conoscere il proprio stato di salute oppure per controllare la terapia anticoagulante quando una persona ha avuto malattie riconducibili ad una alterata coagulazione del sangue come l’infarto del miocardio o l’ictus cerebrale oppure per diagnosticare malattie legate alle piastrine o ai fattori delle coa­gulazione quando una persona evidenzia, per esempio, la comparsa fre­quente di ematomi. In particolare, se una persona deve sottoporsi ad un intervento chirurgico o conoscere il proprio stato di salute, è consigliabile che esegua tutte le analisi descritte. Quando, invece, una persona sta assumendo dei farmaci anticoagulanti di tipo cumarinico, che rendono, cioè, il sangue molto più fluido per ostacolare la formazione di trombi, perché ha avuto, per esempio, un infarto o un ictus, occorre monitorare il PT (il tempo di protrombina). Se, infine, una persona sta assumendo farmaci anticoagulanti eparinici, cioè sta seguendo una terapia più blanda rispetto a quella dei cumarinici, è consigliabile eseguire il PTT (il tempo di protrombina parziale).

Come si eseguono?

Si tratta di un semplice prelievo di sangue. Le analisi possono essere eseguite insieme oppure separatamente a seconda della richiesta del medico e per eseguire l’esame non occorre essere a digiuno. I farmaci non influiscono sul risultato, tranne quelli a base di acido acetilsalicilico e i farmaci antin­fiammatori in generale perché riducono l’aggregazione piastrinica e ostacolano l’arresto di una emorragia. Proprio per questo, occorre informare il medico che esegue il prelievo che si stanno assumendo questi farmaci perché deve premere più a lungo sul punto del prelievo per fare in modo che si arresti la fuoriuscita di sangue causata dall’ago.

I risultati

VALORI NORMALI

Tempo di Protrombina (PT)           ,           70-120%

in terapia coagulante    18-38%

I.N.R.        1,5-5

Tempo di Tromboplastina parziale (PTT)           0-40 secondi

Tempo di emorragia (stillicidio)           0-5 minuti

Fibrinogeno           0,200-0,450 g/dl

Piastrine           _      meno 5 anni           221.000-561.000/mm

6-15 anni        190.000-493.000/mm

oltre 16 anni                  150.000-450.000 / mm

Cosa significano?

Tempo di protrombina (PT): può considerarsi normale quando il suo valore oscilla tra 1.5 e 5 I.N.R. (International Normalized Ratio).  Se il valore di PT è al di sotto di 1.5 I.N.R., l’anomalia potrebbe indicare un insufficiente apporto di vitamina K (indispensabile per la formazio­ne di protrombina) nella dieta oppure un deficit della produzione di protrombina ad opera del fegato o una epatopatia oppure si sta seguen­do una terapia a base di farmaci anticoagulanti.

Se il valore è più alto di 5 I.N.R., il sangue è troppo fluido e il medico rivaluterà la terapia anticoagulante.

Il tempo di tromboplastina parziale (PTT) può considerarsi normale quando il suo valore oscilla tra lo zero e i 40 secondi di tempo necessario per­ché si formi il coagulo.

Se il tempo necessario perché si formi il coagulo di sangue è maggiore di 40 secondi siamo in presenza di un cattivo funzionamento del processo di coagulazione ad opera delle proteine, in particolare della fibrina.

Il fibrinogeno può considerarsi normale quando il suo valore oscilla tra lo 0.200 e lo 0.450 grammi per decilitro di sangue.

Se il valore del fibrinogeno è più basso di quello normale, significa che l’organismo consuma i fattori della coagulazione anche in assenza di emorragie (cosiddetta “coagulazione intravascolare disseminata”). Questo processo spesso è innescato dalla leucemia.

Se il valore del fibrinogeno aumenta oltre il valore normale, è indice di una infiammazione che il medico deve approfondire.

Il conteggio delle piastrine è normale quando il valore è circa 150.000-250.000 piastrine nel sangue.

Se il loro valore aumenta, cosiddetta piastrinosi, l’individuo sta produ­cendo troppe piastrine per cui è consigliabile rendere maggiormente fluido il sangue con farmaci a base di acido acetilsalicilico, soprattutto se le piastrine sono oltre il milione.

Se il valore è più basso del normale, cosiddetta piastrinopenia, potreb­be trattarsi di leucemia e potrebbero verificarsi emorragie spontanee.

Il tempo di emorragia o tempo di stillicidio può considerarsi normale quando l’arresto dell’emorragia avviene nel giro di 5 minuti, altrimenti si potrebbe avere una piastrinopenia o piastrinopatia, cioè una alterata funzionalità delle piastrine.