Monotest

Monotest, Paul Bunnel, Epstein-Barr (per la mononucleosi)

La mononucleosi è una malattia infettiva causata da un virus apparte­nente alla famiglia degli Herpes Virus e frequente soprattutto nei ragazzi giovani. Questa infezione provoca un malessere generale dell’organismo e non è particolarmente pericolosa, ma vi sono casi in cui la situazione può aggravarsi, soprattutto se il virus colpisce una persona adulta. Per questo è importante una sua diagnosi precoce che avviene tramite tre tipi di analisi:

– Il Monotest

– La reazione di Paul Bunnel

– Gli anticorpi antivirus di Epstein-Barr IgG e IgM

Perché si eseguono i test?

La diagnosi di mononucleosi per il medico è difficile perché i segnali non sempre sono chiari ed evidenti, soprattutto se colpisce i bambini piccoli (la malattia, infatti, può apparire come una semplice influenza). Queste analisi ne danno, così, la conferma. Comunque, generalmente non vengono prescritte da sole, ma insieme all’esame emocromocitometrico per l’analisi al microscopio dei globuli bianchi (che in presenza di questa malattia appaiono “molto grossi” e si chiamano “virociti” o “linfociti attivati”) e delle transaminasi (che in presenza di mononucleosi potrebbero risultare alte, anche se solo transitoriamente).

Come si eseguono?

Si tratta di analisi di laboratorio che consistono in un normale prelievo di sangue e che non richiedono alcuna specifica preparazione tranne il digiuno. L’assunzione di farmaci non influenza l’esito dell’analisi, ma è sempre importante segnalare al proprio medico quale tipo di prodotti si sta prendendo, soprattutto in presenza di alterazioni degli esami, in modo che possa prendere in considerazione globalmente lo stato di salute della persona.

Risultati – Cosa significano?

Monotest: il virus della mononucleosi non è presente nel sangue se il test risulta “negativo” o “assente”, mentre è presente se risulta “positivo” o “presente”. Questa analisi, però, non è precisa, quindi, anche se il risultato è “negativo” è sempre consigliabile approfondire la situazione con la ricerca degli anticorpi specifici di Epstein-Barr. Se, invece, il risultato è “positivo”, generalmente si approfondisce eseguendo la reazione di Paul Bunnel per averne la conferma.

Reazione di Paul Bunnel: il virus della mononucleosi non è presente nel sangue se il test risulta “negativo” o “assente”, mentre è presente se risulta “positivo” o “presente”. Generalmente è una analisi che indica che la malattia si trova nella fase acuta.

Anticorpi antivirus di Epstein-Barr IgG e IgM: la ricerca degli anticorpi IgG e IgM può presentare diversi casi:

Se sia gli anticorpi IgG, sia gli anticorpi IgM risultano “negativi” significa che non si è contratta la mononucleosi. Se nonostante questo, però, l’esame emocromocitometrico presenta i “linfociti attivati”, caratteristici di questa infezione, può, in realtà, trattarsi di Cytomegalovirus, un virus non particolarmente pericoloso a meno che non venga contratto in gravidanza (per i danni che potrebbe provocare sul feto).

Se sia gli anticorpi IgG, sia gli anticorpi IgM risultano “positivi” o “presenti”, significa che la mononucleosi è in corso e si trova nella fase acuta. In questo caso generalmente anche il Monotest e la reazione di Paul Bunnel sono “positivi”.

Se gli anticorpi IgG sono “negativi”, mentre gli anticorpi IgM sono “positivi”, la malattia si trova nella fase acuta, presumibilmente nella prima-terza settimana di malattia. Anche in questo caso il Monotest e la reazione di Paul Bunnel dovrebbero risultare “positivi”.

Se gli anticorpi IgG sono “positivi” e gli anticorpi lgM sono “negativi”, significa che la persona è in una fase di convalescenza della malattia e ha passato la fase acuta. Questa situazione persiste anche per moltissimo tempo dopo aver contratto la malattia perché gli anticorpi IgG si mantengono nel tempo mentre gli anticorpi IgM scompaiono con la guarigione.